Il Parlamento europeo ha recentemente approvato la proposta di Direttiva “volta a rafforzare l’applicazione del principio della parità di retribuzione tra uomini e donne per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore attraverso la trasparenza delle retribuzioni e dei relativi meccanismi esecutivi”.
La prossima tappa è l’avvio delle trattative con i rappresentanti dei governi nazionali per procedere verso la versione finale del testo.
L’attuale versione della Direttiva si incentra sull’obbligo datoriale di garantire pubblicità e trasparenza delle politiche retributive e, contestualmente, sul diritto dei lavoratori – anche prima dell’assunzione – all’informazione circa il trattamento economico previsto sia inizialmente che in corso di carriera.
Le avvocate Giulietta Bergamaschi e Chiara D’Angelo, attraverso un caso pratico, provano a spiegare le ricadute che tali previsioni, considerate nella loro versione attuale, potrebbero avere sulle parti del rapporto di lavoro.
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