Pagina a cura di Dario Aquaro e Valentina Melis
Sfruttare la tecnologia, per lasciare alle macchine il lavoro più rutinario e concentrarsi sulle consulenze a maggior valore aggiunto, anziché concepirla come una minaccia. Con l’avvertenza, soprattutto per gli studi più piccoli, che bisogna restare al passo con i tempi, per non essere “sostituiti” dall’automazione.
È una delle sfide sulle quali si confronteranno questa settimana a Verona gli avvocati giuslavoristi italiani, al convegno della loro associazione nazionale (Agi), da giovedì a sabato. Il titolo è «I tempi e i luoghi del lavoro»: la riflessione su come sono cambiati orari e spazi delle prestazioni si intreccerà con quella sui cambiamenti in corso nelle aziende e sul futuro degli avvocati del lavoro, che più di altri, fra i legali, vivono a stretto contatto con i clienti, siano datori o lavoratori. Gli iscritti all Agi sono 2mila.
Posto che con l’uso dell intelligenza artificiale si possono scandagliare migliaia di documenti e sentenze, eliminando ore di lavoro dello studio (finora fatturate al cliente), quale è l’attività ad alto valore aggiunto che resta al giuslavorista?
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La spinta all aggregazione
I più “piccoli” si organizzano per fare rete. Ad esempio Lexellent, boutique specializzata in diritto del lavoro, è parte di un network con altri studi esteri (in Europa e uno in Cina), basato su una piattaforma tecnologica di condivisione e confronto. «Una sorta di gestionale internazionale – lo definisce la managing partner Giulietta Bergamaschi – usato sia per aspetti tecnici, sia amministrativi. Inoltre – aggiunge – stiamo pensando di aggregare intorno a progetti di intelligenza artificiale altre realtà come la nostra, creare sinergie con altri studi per acquistare prodotti sul mercato e accogliere risorse con competenze tecnologiche».
Month: September 2019
Lexellent all’ottava edizione del LGBT People at Work Business Forum
Domani, 27 settembre 2019, Giulietta Bergamaschi parteciperà al LGBT People at Work Business Forum, quest’anno alla sua all’ottava edizione, con una relazione sul quadro legislativo nella sessione “L’utilità dell’inclusione: genitorialità sociale”.
Per programma, iscrizioni e altre informazioni utili, cliccare qui.
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9.00 – 9.30 Registrazione
9.30 – 10.15 Saluti di benvenuto
10.15 – 11.30 PLENARIA – Il potere delle convers(az)ioni
Convers(az)ioni (il potere della Gaussiana):
– Donato Iacovone, CEO EY Italia, EY Managing Partner Italia, Spagna e Portogallo
– Gerd Pircher, CEO Italy, HSBC
Siamo tutti coinvolti: cosa ci guadagno?
– Giada Anania, Team Leader, Vector SPA
– Domenico Luciani, TIM
– Chiara Massa, Country Safety Manager, EY
– Gabriele Paini, Technical Development Manager, Barilla
Modera: Igor Suran, Direttore Esecutivo, Parks – Liberi e Uguali
11.30 – 12.00 Caffè e networking
12.00 – 13.00 SESSIONI PARALLELE
1) Il costo della coazione a ripetere:
startup e sindrome del mini-me:
Conversazione con:
– Anna Chiara Gaudenzi, Direttrice Responsabile, StartupItalia
– Linda Serra, Founder & CEO, Work Wide Women
Modera: Giampaolo Colletti, Digital communication manager, giornalista e storyteller
2) Il potere del talento: candidati LGBT e
recruiting
– Regole, procedure e protocolli aziendali: metodologie
– La valutazione dei candidati
Gestisce: Andrea Notarnicola Cociani, Partner Newton
3) L’utilità dell’inclusione: genitorialità sociale
– Quadro legislativo:
Giulietta Bergamaschi, Managing Partner, Lexellent
– Esperienze aziendali:
– Sarah Bonte, Corporate Social Responsibility, CNP-Vita
– Manfredi Rimbotti, Responsabile Relazioni Sindacali, Findomestic
Modera: Ferdinando Poscio, Partner, Clifford Chance
13.05 – 13.15 La forza del cambiamento:
Conversazione con Gianmarco Negri, Avvocato e Sindaco di Tromello (Pavia)
13.15 – 14.15 Pranzo
14.15 – 14.45 Pièce teatrale:
Angels in America
Con Elio De Capitani, Ida Marinelli e Angelo Di Genio
14.45 – 16.00 PLENARIA – Quando la matematica non ha potere:
l’intersezionalità delle differenze
Esperienza aziendale:
Stephane Codeluppi, Onboard Sales&Key Positions Performance, Talent&Development and D&I Manager Fleet Hotel HR, Costa Crociere
La teoria:
– Paolo Valerio, Professore Onorario di Psicologia Clinica, Università Federico II, Presidente Osservatorio Nazionale sull’Identità di Genere
– Barbara Giovanna Bello, Postcod researcher, Università degli Studi di Milano
Le testimonianze:
– Arianna Forzani, Expenses Manager, IBM
– Alma Laura Hernández Luja, Disegnatrice, fotografa e attivista IAM
– Karla Jessica Reyes Villegas, Compositrice, artista e attivista IAM
– Vincenzo Speranza, Consulente Direct Banking, BNL Gruppo BNP Paribas
Modera: Milena Cannavacciuolo, Direttrice del sito LezPop.it
16.00 – 17.15 PLENARIA – Il costo del potere. Molestie sessuali
Non è una battuta:
– Barbara Falcomer, Direttrice Generale, ValoreD
– Igor Suran, Direttore Esecutivo Parks – Liberi e Uguali
Il costo economico, legale e sociale delle molestie:
– Emanuele Recchia, Head of Industrial Relations, Labour Policies and Welfare, Unicredit
– Giulia Zacchia, Ricercatrice in Economia politica presso il Dipartimento di Scienze Statistiche di Sapienza Università di Roma
Testimonianze
Modera: Maria Cristina Origlia, Giornalista economica
17.15 – 17.30 Saluti finali
Riders e platform workers. La tutela (incompiuta) del lavoro digitale
Pubblichiamo di seguito l’editoriale del Prof. Francesco Bacchini per IPSOA – Quotidiano, che torna sul tema dei lavoratori delle piattaforme digitali, riders e consimili, e sull’opportunità di una decretazione d’urgenza.
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Un decreto d’urgenza per i riders? Che sono circa il 10%, 10.000 quelli che lavorano per le piattaforme di food delivery, del decisamente più vasto fenomeno della gig economy digitale, lavori on demand che si incontrano on-line attraverso apposite piattaforme digitali? Numeri significativi, ma certo non al punto, soprattutto per quanto riguarda i rider, da necessitare una decretazione d’urgenza, per giunta asistematica e incompleta. Infatti, benché riferito universalmente alla tutela del lavoro tramite piattaforma (anche) digitale, il campo di applicazione delle tutele lavoristiche è limitato ai soli rider che consegnano beni in città, con buona pace di tutti gli altri (molti) lavoratori che forniscono beni e servizi tramite piattaforme non solo digitali. E che dire della retribuzione?
Giulietta Bergamaschi tra le esperte di Women In Business Law 2019 selezionate da Expert Guides
E’ con grande piacere che annunciamo che la nostra Managing Partner Giulietta Beragamaschi è stata inserita nell’edizione 2019 di Women in Business Law, stilata da Expert Guides.
In dettaglio Giulietta Bergamaschi è stata inserita nell’elenco di esperte della categoria Labour & Employment per l’Italia.
Con l’occasione porgiamo i nostri complimenti a Marijke Granier Guillemarre Founding Partner di MGG Legal, nominata per la Francia, e a Sonia Cortés García, Partner di Abdón Pedrajas, per la Spagna, con cui condividiamo la membership in ELLINT Employment & Labour Lawyers International.
Expert Guides svolge analisi nel mercato legale mondiale da oltre 20 anni ed è diventata una delle risorse più affidabili per la ricerca internazionale di servizi legali.
GALLERY FOTOGRAFICA – Lexellent al Global Inclusion
Si è svolto a Bologna, lo scorso 11 settembre, l’evento Global Inclusion, iniziativa senza fini di lucro e senza fede politica costituita con l’intenzione di valorizzare il contributo delle politiche di inclusione all’interno delle aziende come leva competitiva per lo sviluppo delle organizzazioni e del Paese.
La nostra Managing Partner Giulietta Bergamaschi tra i relatori sul tema “L’educazione inclusiva nelle aziende” e il nostro Partner Marco Chiesara nel panel “Il mito della purezza: l’alleanza profit e non profit”
Pubblichiamo qui di seguito una serie di foto scattate durante l’evento.
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Occorre affiancare le aziende nell’adozione di nuove policy – Marco Chiesara di Lexellent interviene su Italia Oggi Sette
Pubblichiamo di seguito l’articolo in materia di smart working pubblicato da Italia Oggi, per la rubrica “Il parere degli studi legali”, con l’intervento di Marco Chiesara.
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Gli aspetti giuridici dello smart working sono ben conosciuti dagli studi legali che affiancano le aziende.
[omissis]
Secondo Marco Chiesara, partner di Lexellent, “la maggior preoccupazione consiste nell’impatto che questo strumento ha sui risultati aziendali, sia sotto il profilo quantitativo sia sotto quello qualitativo. Per questa ragione alcune aziende hanno introdotto progetti sperimentali di smart working, riservati a un perimetro di attività e categorie di dipendenti ben definite, e contestualmente hanno attivato un sistema di monitoraggio per valutare l’impatto e le ulteriori modifiche organizzative necessarie alla miglior implementazione di questa modalità di lavoro. [omissis]
L’intero contributo è disponibile qui.
Il burnout e la gestione (fallimentare) dello stress lavorativo
L’ultimo articolo del Prof. Francesco Bacchini sul tema del burnout lavorativo, per il numero di settembre di HR Online, periodico dedicato alle Risorse Umane di AIDP.
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L’OMS (Organizzazione mondiale della sanità), nell’11a revisione della classificazione internazionale delle malattie (ICD-11) datata 28 maggio 2019(che entrerà però in vigore nel gennaio del 2022), ha qualificato il burnout nei termini di “fenomeno professionale”.
Nello specifico, il burnout è inteso non quale malattia o condizione di salute, bensì nel capitolo: “Fattori che influenzano lo stato di salute o il contatto con i servizi sanitari”, all’interno del quale vengono incluse le cause per cui le persone si rivolgono al sistema sanitario.
L’OMS imputa il burnout alle inefficienze (con esiti irreversibili) della gestione dello stress lavorativo, in quanto “sindrome concettualizzata come conseguenza dello stress cronico sul posto di lavoro che non è stato gestito con successo”.
Sicché, alla luce delle recenti acquisizioni in argomento, il burnout integra un rischio psicosociale di portata generale, che può materializzarsi in qualsiasi organizzazione di lavoro, anche al di là dei contesti professionali “tipici” da cui, storicamente, trae origine.
Proprio alla luce di tali considerazioni non sembra dunque più possibile intendere il burnout (termine che rimanda, letteralmente, alla vicenda del “bruciarsi” o “consumarsi”) quale epilogo di un processo stressogeno cronico che si ambienta sullo sfondo delle sole c.d. “helping professions”; attività, cioè, che si traducono in mansioni di aiuto, ascolto e cura in favore di soggetti comunque in stato di precarietà emotiva, incapaci di provvedere alla cura di sé, e perciò necessitanti di costante supporto: è il caso, in particolare, di addetti a reparti di pronto soccorso o specializzati in patologie croniche e invalidanti (psichiatrici, oncologici o di terapia intensiva) ma anche di operatori dei servizi sociali e scolastici, nonché di psicologi, agenti delle forze dell’ordine e di polizia penitenziaria o addetti al volontariato socio-assistenziale.
Il burnout si pone, dunque, quale vera e propria “sintomatologia da stress” (che comprende: fenomeni di affaticamento, logoramento, esaurimento emotivo, depersonalizzazione, ridotta realizzazione personale e improduttività lavorativa, ma anche una costellazione di altri sintomi come somatizzazioni, apatia, eccessiva stanchezza, risentimento, infortuni), direttamente riconducibile all’obbligo di tutela della salute dei lavoratori e alla valutazione dei rischi lavorativi.
Leggendo, infatti, il profilo scientifico del burnout in funzione del T.U.S.L (d.lgs. n. 81/2008), non può non osservarsi come, ai sensi dell’art. 2, co 1, lett. o), esso rientri a pieno titolo in una definizione di “salute” (sul lavoro) di tenore talmente ampio da risultare onnicomprensiva, rilevando quale “stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un’assenza di malattia o d’infermità”.
La stessa totalizzante vocazione sociale al benessere psico-fisico ispira anche l’art. 28 del medesimo decreto, a tenore del quale il datore di lavoro è obbligato a valutare, tra l’altro, i rischi connessi allo stress lavoro-correlato (definito dall’accordo europeo dell’8 ottobre 2004, integralmente recepito dall’accordo interconfederale 9 giugno 2008, come “una condizione, accompagnata da sofferenze o disfunzioni fisiche, psichiche, psicologiche o sociali, che scaturisce dalla sensazione individuale di non essere in grado di rispondere alle richieste o di non essere all’altezza delle aspettative […]).
La normativa richiamata si pone, quindi, quale espressione di quel percorso giuridico – sociale volto ad orientare le condizioni organizzativo-ambientali del lavoro alla prioritaria tutela della dignità del dipendente: processo, questo, tutt’altro che compiuto, nella misura in cui impone che la gestione aziendale dello stress correlato al lavorosi confronti con le più recenti acquisizioni di psicologia e psichiatria anche sociali.
In altri termini, l’emergere di inediti disagi individuali legati ai target economici, alla valutazione delle performance, ai conflitti interpersonali, all’intensità dei ritmi lavorativi, all’eccessivo affaticamento sul posto di lavoro determina, inevitabilmente, il dilatarsi del novero delle circostanze “stressogene”, in quanto tali lesive della salute del lavoratore.
E’, quindi, un campo d’indagine sempre in continuo divenire quello entro cui vanno condotte sia, in via preliminare, la valutazione del rischio stress, sia, successivamente, la classificazione degli interventi in termini di prevenzione primaria, secondaria e terziaria (da attuare in conseguenza, rispettivamente, dell’orientamento al contrasto delle fonti, della finalità di gestione e di impedimento delle situazioni, della focalizzazione sulla gestione negativa dello stress che si è già manifestato).
Rimane comunque fermo che, così come lo stress, anche il burnout rileva, ai fini lavoristici, soltanto qualora tragga origine da fattori propri del contesto occupazionale ed estranei a dinamiche della vita privata, soprattutto familiare; non è, quindi, infondato ritenere che la novità sia di maggior pregio (non già sul piano strettamente giuridico il quale, per ora, resta del tutto invariato, ma) perché, essenzialmente, recepisce ed estende il consolidato indirizzo scientifico in materia di processi stressogeni cronici lavorativi con esito patologico.
Ciò in disparte, nessun dubbio, dall’entrata in vigore della nuova classificazione, in merito all’obbligo di valutare e gestire le fonti e le situazioni potenzialmente sfocianti nella sindrome da burnout; il che, evidentemente, a tutela di dignità e produttività del lavoro, della salute del singolo, così come del benessere aziendale.
L’articolo disponibile anche qui.
Al via il bando #Conciliamo
Con comunicato dello scorso 26 agosto, la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche della famiglia ha pubblicato il bando #Conciliamo.
Si tratta di un’iniziativa rivolta ad imprese, società cooperative o soggetti collettivi con almeno 50 dipendenti a tempo indeterminato nel territorio nazionale, per finanziare l’avvio o la prosecuzione di progetti di welfare aziendale in tema di conciliazione dei tempi di vita e lavoro.
Le proposte potranno riguardare, in via esemplificativa, misure di flessibilità oraria e organizzativa (quali part – time, permessi o congedi), promozione e sostegno della natalità e della maternità, servizi di supporto alle famiglie (ad esempio, asili nido o scuole dell’infanzia aziendali), tutela della salute dei dipendenti (anche attraverso specifici programmi di prevenzione adottati dai datori di lavoro).
Le domande dovranno essere inoltrate, insieme alla documentazione prescritta dal bando stesso, entro il 15 ottobre 2019.
Per ulteriori informazioni clicca qui
Per leggere il bando completo clicca qui
Giovanni Battista Benvenuto nominato Presidente della Fondazione “I Pomeriggi Musicali”
Giovanni Battista Benvenuto è stato nominato Presidente, nonché membro del Consiglio di
Amministrazione della Fondazione “I pomeriggi musicali”, prestigioso incarico ricevuto dalla Regione Lombardia.
Lexellent nel Report pubblicato da Top Legal
Top Legal ha pubblicato il report annuale sui migliori professionisti e studi legali che si occupano di Diritto del Lavoro.
Il report riporta come Lexellent sia “conosciuto sia per la sua esperienza in contenzioso, che per la consulenza straordinaria/M&A e in diritto sindacale e delle relazioni industriali. Il mercato ne stima il pragmatismo dei professionisti, capaci di rimanere vicini alle esigenze commerciali dei clienti”.
Menzione anche per Giulietta Bergamaschi a cui si riconosce “una conoscenza approfondita della realtà aziendale ed è in grado di ragionare sempre sulla soluzione più adatta”.
Giulietta Bergamaschi partecipa a Global Inclusion – Bologna 11 Settembre 2019
L’avvocato Giulietta Bergamaschi, nell’ambito di Global Inclusion, l’iniziativa senza fini di lucro e senza fede politica costituita con l’intenzione di valorizzare il contributo delle politiche di inclusione all’interno delle aziende come leva competitiva per lo sviluppo delle organizzazioni e del Paese, interverrà al panel dal titolo: “L’educazione inclusiva nelle aziende” che si terrà il giorno 11 settembre dalle ore 14:40 alle ore 15:40
Conduce: Alberto Fedel
Interverranno:
Claudia Tondelli – Senior Manager HR & Stewardship – Kohler
Igor Šuran – Direttore Esecutivo – Parks
Giovanna Zacchi – Referente attività di Responsabilità Sociale – Bper Banca
Vincenza Belfiore – Director – Azimut Wealth Management
Marco Bressan – Head of People & Culture Italia e Slovenia – Primark
Carla Maria Tiburtini – HR Business Partner for Commercial, Program & Project Management and Communications and Diversity Leader – Avio Aero a GE Aviation Business
Giulietta Bergamaschi – Managing Partner – Lexellent
Per iscrizioni e ulteriori informazioni: https://www.global-inclusion.org/focus-industry.php