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Patente Green Jobs, aggiungere sostenibilità al bagaglio professionale.

Fatevi un bel bagaglio professionale in tema di sostenibilità e il lavoro non vi mancherà. Una sorta di patente che dimostri che siete preparati...

Fatevi un bel bagaglio professionale in tema di sostenibilità e il lavoro non vi mancherà. Una sorta di patente che dimostri che siete preparati sulle varie sfaccettature del green. Il consiglio emerge con forza dai relatori del Convegno Opportunità Green Jobs che Edizioni Green Planner ha organizzato in occasione della terza edizione della fiera internazionale MyPlant & Garden (Fiera Milano Rho, 22-24 febbraio 2017). Formazione trasversale, capacità di dialogare e lavorare in team fra diversi settori, resilienza ovvero capacità di adattamento e capacità di sviluppare nuove idee, propensione alla progettazione di percorsi e timoli a essere creativi con i presupposti della sostenibilità ambientale. Attitudini che possono servire sia ai Millennial sulla strada di una nuova professione, ma anche ai baby boomer per incrementare i propri skill. Dati, tendenze e andamento del mercato dei green jobs Lo scopo dei Green Jobs è comunque quello di produrre beni e servizi nel rispetto di ambiente e natura: ingegneri ambientali, risk manager, eco-designer, agronomi, chimici ambientali, bioarchitetti, manager del turismo ambientale sono fra le figure professionali della green economy più richieste del momento. Vero è che le crescite più significative (in termini di richiesta di assunzione) si registrano in particolare nell’industria dell’energia rinnovabile, nei servizi ambientali e nel comparto agroalimentare.
Federico Filippa, Pr & Csr Manager di InfoJobs ha presentato i dati sull’andamento dell’occupazione legata alle tematiche della sostenibilità rilevate dall’osservatorio di InfoJobs (anche il recruiment digitale è uno strumento legato alla sostenibilità ricerche di lavoro a portata di clic). Da qui emerge che l’andamento del lavoro in Italia ha avuto un boom nel 2015 per effetto del Jobs Act ma ha subito un rallentamento nel 2016 (+11%). Le figure professionali più richieste dalle aziende che si occupano di sostenibilità sono: amministrazione, contabilità e segreteria, vendite, marketing e comunicazione, manifatturiero, produzione e qualità, risorse umane. Le regioni più attive sono Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Toscana e Marche. Ma chi sono i candidati green? Hanno fra i 26 e i 45 anni ed elevata scolarizzazione (il 63,1% ha una laurea specialistica).
Un settore da monitorare, in quanto sta sviluppando nuove figure professionali, è senz’altro quello del turismo come spiega, Ada Rosa Balzan (Università Cattolica di Brescia, IED e consulente di Federturisimo) che allo IED, Istituto Europeo di Design di Cagliari inaugura a marzo un Master in Design dei Servizi Turistici Sostenibili. Chi sono dunque i professionisti preposti allo sviluppo di questo settore? Manager con competenze trasversali e una visione a 360 gradi delle soluzioni sostenibili per le strutture turistiche e il territorio e professionisti che possano portare progetti di sostenibilità ad esempio anche nelle strutture museali.
Nicoletta Ravasio (CNR) ha spiegato come i ricercatori del CNR stiano studiando diversi processi per trasformare gli scarti dell’agro-industria, elementi vegetali, peraltro spesso molto inquinanti, come semi d’uva, arance, riso fondi di caffè, in oli vegetali per l’industria o il lattosio in zuccheri semplici per la produzione di dolcificanti. Si stanno attuando anche studi per l’utilizzo della fibra di canapa anche abbinata agli scarti della lana per la realizzazione di materiali edili altamente resistenti, isolanti e traspiranti, oppure utilizzata in cosmesi, nutraceutica e farmacologia. Queste ricerche e applicazioni necessitano di agronomi, esperti di biologia molecolare e genomica vegetale, chimica, farmaceutica, biotecnologie.
Patrizia Menegoni (ENEA) ha dimostrato con il progetto urban green Anthosart (ex Florintesa), finanziato dal MIUR in collaborazione con la Società Botanica Italiana e il Forum Plinianum che il paesaggio urbano può ottenere grandi benefici con le semplici piante autoctone perché – dati alla mano – possono altamente contribuire alla sostenibilità sia economica sia ambientale. Molte le professioni che potrebbero essere coinvolte su questa strada: non solo gli ortoflorovivaisti e gli agronomi, ma anche i biologi e gli architetti o chi informa e chi forma. Perché l’invito è tornare a scoprire la natura e da questa partire per inventare un proprio mondo.
Andrea Trisoglio, referente del progetto Green Jobs di Fondazione Cariplo, ha sintetizzato le opportunità che in concreto la Fondazione ha offerto ai giovani in termini di alternanza scuola lavoro e stage green. Nuovissimo anche il bando ReStartAlp che propone summer school per i ragazzi sugli Appennini per sviluppare un’idea imprenditoriale legata al territorio.

I Green Jobs hanno richiesto anche adattamenti di aspetti giuridici e fiscali analizzati dall’avvocato Sergio Barozzi – partner e managing director Lexellent – che si è soffermato in particolare sulle nuove riflessioni etiche che il web impone nell’ambito del diritto del lavoro. Ma il tema dei Green Jobs non si esaurisce qui: nelle prossime settimane vi daremo approfondimenti di tutte le relazioni presentate al convegno; seguiteci per saperne di più.